Nella Bhagavad Gita, antico poema epico indiano, Lord Krishna classifica i cibi in base alle loro conseguenze , positive o negative, sull’equilibrio fisico e psichico dell’individuo.
Il cibo sattvico induce alla virtù, il rajasico è connesso alla passionalità, il tamasico stimola l’ignoranza.
Quindi la cucina tradizionale ayurvedica, nel suo suddividere in varie categorie, sottolinea la propria preferenza per quelli che donano salute , longevità, spiritualità e gioia, vale a dire cereali integrali, riso, frutta, verdura fresca, noci, miele.
Infatti la cucina ayurvedica insegna a ripartire i cibi secondo le loro qualità energetiche ed i sapori.
Con la sapiente combinazione dei loro elementi ne esalta quelle particolari virtù nutritive e salutari, capaci di rafforzare l’equilibrio tra mente, corpo e spirito.